Bambini. Quando la prima visita?

Una diagnosi tempestiva dell'”occhio pigro” del tuo bambino è fondamentale per il suo recupero.

Quando effettuare la prima visita?

I bambini sono i primi a necessitare di attenzione, perché il loro disagio visivo spesso rimane inespresso o, peggio ancora, trascurato. In Italia il 40% degli alunni presenta un difetto visivo, ma non utilizza gli occhiali, il 51,4% dei genitori non è “attivo” nei confronti della prevenzione oculare e 7 genitori su 10 ritengono le visite oculiste “non necessarie”.

È dunque opportuno sottoporre i bambini, fin dall’infanzia, a controlli mirati e prestare particolare attenzione ai loro comportamenti: se un problema c’è, va individuato in tempo. «Così si evitano eventuali difficoltà d’apprendimento e la loro interferenza con i risultati scolastici», l’apprendimento è facilitato se entrambi gli occhi funzionano al meglio. In particolare il complesso processo chiamato “lettura”, non può prescindere da una visione integra ed efficiente.

In età prescolare e nelle scuole primarie, è importante la valutazione della capacità di apprendimento dei bambini all’inizio del loro lungo percorso scolastico. I disturbi specifici di apprendimento quali la dislessia, disgrafia e discalculia riguardano circa il 5% dei bambini in età scolare.

Il bambino dislessico, che ha molto spesso un’intelligenza superiore alla norma, presenta un disagio perché non legge in maniera automatica per cui si stanca molto rapidamente, commette degli errori e di conseguenza rimane indietro andando in disincronia con la spiegazione effettuata in classe».

Da ciò si deduce che una visita oftalmologica, nelle prime fasi della vita scolare, è necessaria già per escludere difetti visivi che a priori possono complicare la vista scolastica.

Tra i vari problemi che possono emergere c’è anche l’ambliopia, molto diffusa tra i bambini – più comunemente conosciuta come “occhio pigro”: è curabile solo se viene diagnosticata nei primissimi anni di età.

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